Con questo testo di Roberto Speciale il Centro in Europa intende aprire una discussione sull’Unione europea, messa a dura prova dalla vicenda della Grecia. Secondo Speciale, in un’Europa a (inadeguata) guida tedesca, “Rimane la possibilità, non fortissima ma forse l’unica, che il Parlamento europeo e la Commissione prendano loro l’iniziativa politica (…) per far prevalere l’interesse generale contro i particolarismi, per ridare fiato ai cittadini che eleggono direttamente il Parlamento europeo, per coinvolgere anche i parlamenti nazionali“. Per questo rivolge un appello a “tutti i gruppi parlamentari e i partiti di sinistra disponibili a livello europeo per definire una piattaforma politica” e “innanzitutto a Jean-Claude Juncker, a Martin Schulz perché a settembre si discuta e al più presto si prenda un’iniziativa forte, clamorosa, che si proponga di costruire e completare l’Europa”.
Pubblicheremo nei prossimi giorni opinioni espresse da voi o presenti su strumenti di comunicazione “aperti”.
Carlotta Gualco
Sono d’accordo con questo appello. O l’Europa diventerà una comunità di popoli o lascerà lo spazio all’affermazione di tutti i populismi che in ogni paese stanno sempre più ottenendo consenso, proprio perché le persone comuni la percepiscono lontana e indifferente ai loro bisogni. Questo porterebbe alla fine dell’Europa. La vicenda Grecia dimostra che anche i populismi però devono tenere conto della realtà globalizzata che impone ai popoli di unirsi e non di dividersi. Per l’Europa c’è la sola strada di diventare una federazione di popoli, con una governance unica che possa parlare al mondo e ai suoi cittadini come l’unica realtà possibile per un futuro di prosperità e di pace. Non più l’Europa delle banche e della finanza, ma quella degli ideali condivisi. Non so quanto questa speranza sia realizzabile a breve, ma penso sia l’unica e l’ultima possibilità che l’Europa ha per esistere. Da una grave crisi potrebbe così nascere quell’Europa di cui il mondo ha così infinitamente bisogno.Mi chiedo se la governance europea ne sia consapevole.
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Cara Cristina, leggevo un testo dell’ex presidente dell’Uruguay Mujica che invocava una maggiore integrazione dei Paesi dell’America latina per le stesse ragioni che tu adduci per l’Europa. Spero che nella “civilissima Europa” non ci ridurremo alle piccole, piccolissime patrie …
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